Sembra l’altro ieri che tutto è cominciato. Siamo partiti con poche risorse, armati di idee, pronti a metterle in pratica. A distanza di 10 anni molte cose sono cambiate, e chissà se era così che ce lo saremmo immaginati questo giorno, ma la realtà è quanto più incredibile delle nostre migliori aspettative. Vorremmo cogliere l’occasione per ringraziare il nostro team, che si impegna quotidianamente, e tutti i nostri clienti che ci hanno scelto e continuano a farlo. A tal proposito, abbiamo intervistato due nostri clienti: il primo stampista e la prima fonderia che dieci anni fa hanno iniziato questo percorso con noi.

Intervista a Luisa e Romeo Facchetti di Omsaf, il primo stampista e primo cliente in assoluto di Piq2.

 

Cosa vi ha spinto circa 10 anni fa a scegliere il software di PiQ² invece di altri?

 

Prima di tutto ci è piaciuto il fatto di poter credere in persone giovani, che hanno abbracciato il loro progetto. Si trattava di un’azienda del nostro territorio, della nostra università.  Una giovane azienda che credeva, e crede, nelle persone. Abbiamo deciso di dargli fiducia. E ci è piaciuto molto farlo, sostenendoli e sposando le loro idee. Quando abbiamo conosciuto PiQ², ed è iniziato un rapporto di lavoro, non c’era ancora il software, soltanto molte idee, buoni propositi, e tanta voglia di fare. Ma rispetto a ciò che il mercato offriva 10 anni fa, PiQ² si è presentato comunque come un software molto più agile rispetto alla concorrenza.
La nostra fiducia in loro è stata talmente alta da staccare l’ordine prima di vedere il software.

 

Approfondiamo questo dettaglio: agile

 

Nonostante la giovinezza, PiQ² ha avuto la capacità di apportare delle tempistiche più a portata di aziende come la nostra, dove spesso il tempo è tiranno. Eravamo certamente consapevoli del fatto che gli altri erano sul campo da più tempo e performanti, ma erano laboriosi per i nostri bisogni. Invece Piq² stava crescendo, c’erano molti buoni propositi e tanta strada da fare, ma i concorrenti sono stati spostati da questa loro caparbietà.
Si sono presentati con un software dalla semplice usabilità, dove l’utente stesso è messo nelle condizioni di poter apprendere rapidamente il software, grazie a questa semplicità e alla sua intuitività. Tutto questo grazie anche al supporto tecnico al cliente, dove ancora oggi, se c’è bisogno di una risposta è veloce, e il supporto è costante.

 

Quale aspetto avete apprezzato maggiormente nel corso di questi anni di utilizzo?

 

Si potrebbero racchiudere in due aspetti: la semplicità di utilizzo, e la velocità della risposta del servizio.

 


 

 

Intervista a Massimiliano Mario di Lomopress Group, la prima fonderia cliente di Piq2

 

Cosa vi ha spinto circa 10 anni fa a scegliere il software di PiQ² invece di altri?

 

Al primo punto le referenze e la conoscenza di uno de fondatori: l’ingegner Panvini. Avendolo incontrato durante il percorso accademico, ne ho apprezzato la competenza e professionalità e questo ci ha spinto ad affidarci.
Al secondo punto la fiducia data ad un progetto che traeva spunto dal mondo accademico Bresciano. Abbiamo voluto avvicinare la nostra impresa al mondo scientifico, accorciando le distanze tra le due realtà favorendo una migliore cooperazione con il mondo della ricerca Bresciana.
Al terzo punto, c’era l’opportunità di crescita reciproca, condividendo le proprie competenze. Anche noi 10 anni fa eravamo molto diversi, e meno strutturati. Affrontando mercati sempre più complessi, abbiamo valutato i principali attori presenti sul mercato, per stare al passo coi tempi, e avere un’opportunità di sviluppo nell’engineering e abbiamo deciso di dare fiducia ad un’impresa locale composta da professionisti che già conoscevamo.

Ed infine, l’integrazione e la compatibilità del software coi nostri sistemi CAD. Castle è perfettamente compatibile coi nostri sistemi, e questa è stata una delle leve principali per la nostra decisione. Questo ci ha resi veloci e flessibili nella progettazione.

 

Come viene recepito dai vostri clienti l’utilizzo di Castle?

 

Dividendo in due filoni le tipologie di clienti: ci sono quelli che non sono sensibili ai processi di simulazione, ad esempio, clienti non afferenti al settore automotive, che sono abbastanza neutrali. Quando mostriamo al cliente in fase di technical review le simulazioni dei prodotti, apprezzano lo strumento, ma non hanno la sensibilità per farlo appieno, ciò nonostante, le simulazioni li fanno sentire più sicuri.
Per quanto riguarda i clienti che conoscono molto bene la simulazione (tipicamente car maker o tier 1 automotive) quando mostriamo il Software Castle, essendo meno diffuso internazionalmente, c’è una fase di analisi da parte dei tecnici del cliente. Anche se inizialmente viene percepito come uno strumento locale, dimostrandone l’affidabilità, mostrando i risultati in termini di qualità finali del prodotto, e dopo aver dato un riscontro ai loro quesiti, si accertano della conformità e la riconoscono.

 

Perché un’azienda dovrebbe scegliere oggi Castle di PiQ²invece di altri software sul mercato?

 

Riteniamo che un’azienda dovrebbe scegliere Castle oggi per la sua semplicità di uso, e per l’interfaccia intuitiva. Ritengo che siano gli elementi contraddistintivi della suite. Per l’efficienza del customer service: la velocità, l’assistenza, e la disponibilità. Per qualunque problema si sono sempre dimostrati molto disponibili e rapidi.
Infine per la competitività economica: riteniamo che sia una soluzione sostenibile e ragionevole per le imprese, e riteniamo che possa fare la differenza in termini di discontinuità di conoscenza, rispetto a chi ne fosse sprovvisto.

 

 

Grazie a Luisa, Romeo Facchetti e Massimiliano Mario per le parole dedicateci e per questi anni di collaborazione.